MORNING IN IOWA
Musiche di scena di Mario Castelnuovo Tedesco
per la lettura del poema Morning in Iowa di Robert G. Nathan
Nel 1953 Mario Castelnuovo-Tedesco, uno dei più grandi e ispirati compositori italiani del Novecento, legge Morning in Iowa di Robert Nathan. Nathan, poeta, sceneggiatore e romanziere, è una delle voci più importanti e sensibili della letteratura nordamericana di quegli anni. Castelnuovo-Tedesco, che quattordici anni prima, all’apice di una fortunata carriera artistica, ha lasciato l’Italia per sfuggire alle persecuzioni razziali, si è ormai affermato negli Stati Uniti come compositore, didatta e autore di musiche per Hollywood. Il suo catalogo, ricco di oltre 150 titoli, comprende musica da camera, musica vocale, concerti e opere liriche, e gli interpreti della sua musica portano i nomi di Arturo Toscanini, Jascha Heifetz, Andés Segovia, Gregor Piatigorsky, John Barbirolli e Walter Gieseking.
I versi di Nathan, mettendo in scena il destino di un ragazzo e di una ragazza attraverso l’immenso continente americano, raccontano l’epica del viaggio e dei grandi spazi. Castelnuovo-Tedesco ne è incantato e decide di scrivere le musiche per una lettura pubblica del testo. I cieli del Midwest e il maestoso Mississippi sposano così le note dell'autore fiorentino amico di Puccini e di Toscanini, in una sorta di sincretismo che unisce la tradizione italiana, il jazz e persino la musica dei nativi americani. Il risultato è un grande affresco musicale e poetico in 36 quadri, affidato a un organico insolito e pieno di colori in cui la voce del narratore si sposa con clarinetto, fisarmonica, chitarra, contrabbasso, percussioni, banjo e sassofono.
Eseguito una sola volta alla radio americana negli anni ‘60, Morning in Iowa è stato dimenticato per quasi cinquant'anni: il suo manoscritto è stato ritrovato da Lorenzo Micheli nel 2006 alla Library of Congress di Washington. Nel 2008, a quarant'anni dalla morte di Castelnuovo-Tedesco, il frutto della sua collaborazione con Robert Nathan riprende vita in uno spettacolo musicale, poetico e visivo presentato nei teatri d’Italia, affidato alla voce recitante di David Knopfler, già fondatore del gruppo inglese Dire Straits, e a un gruppo costituito da alcuni fra i migliori musicisti italiani.