“Lo studio della prassi esecutiva del repertorio antico ha vinto una grande battaglia: creare una coscienza storica e linguistica condivisa. Ora deve vincere quella legata al feticismo dello strumento. Per il futuro vedo una grande coalizione, guidata dalla conoscenza della documentazione e dalla coscienza di chi suona: a quel punto, che Bach venga suonato con il clavicembalo o con la fisarmonica non farà alcuna differenza.”
Fabio Biondi
violinista e direttore d'orchestra
La musica antica e in particolare il repertorio organistico e cembalistico del '600 e del '700 vengono eseguiti abitualmente con la fisarmonica e occupano uno spazio importante nella formazione dei giovani strumentisti.
La particolarità del progetto di Giorgio Dellarole risiede nell’impegno pressoché esclusivo da lui dedicato allo studio e all’interpretazione del repertorio antico. Tale impegno si basa su una formazione accurata che comprende l'analisi dei trattati e l’approfondimento della prassi del basso continuo e che trova sbocco in numerose collaborazioni con alcuni tra i migliori strumentisti e cantanti specializzati nell’interpretazione del repertorio barocco e classico.
La fisarmonica, strumento capace di “respirare” e di colorare dinamicamente le esecuzioni, interagisce in maniera paritaria con la voce e con gli strumenti “dinamici” offrendo all'ascoltatore un nuovo ed originale punto d'ascolto verso la musica antica.
L'utilizzo di una fisarmonica, al momento unica al mondo, con il La a 415hz e accordata con il sistema Vallotti, concorre ulteriormente a calare uno strumento novecentesco e fortemente connotato dalla propria origine popolare nell'ambiente sonoro ricreato dagli strumenti originali che interpretano il repertorio antico secondo i canoni dettati dalla più moderna ricerca filologica.